Anime morte

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A spasso per il nostro mondo, è palpabile tanta solitudine.

Nonostante le folle urbane, le fiumane di gente delle metropoli, incatenate dalla nevrosi collettiva, ma anche nelle contrade meno frequentate, nella cosidetta provincia dove si è perso il senso del vivere in comunità, e non si coltiva più il proprio animo, l’universo civilizzato offre l’ arido scenario di persone smarrite e confuse.

Esse si lasciano vivere impietrite dalla mancanza di sogni e speranze,iniziative, definitivamente arrese davanti al deserto della mancanza di affetti sinceri, legami autentici, forti, solidarietà, empatia, dominate dai miti della sicurezza, del denaro e della stabilità psicologica senza traumi e scosse, palpiti ed emozioni che possano in qualche modo turbare la tranquilla mediocrità quotidiana.

La grande nebbia del nulla avvolge persone e azioni, rendendo improbabili relazioni sociali e rapporti familiari, ad onta delle apparenze.

Eppure si avverte, nostante tutto, una grande sete d’amore, per il quale occorrono il coraggio di vivere pienamente la propria vita, sentirsi intimamamente vivi, la forza di combattere e sconfiggere monotonia, piccineria e banalità, dolore e sofferenza, mali pervicacemente ignorati quando ci si guarda dentro, alimentando così nichilismo e negazione dell’essere del nostro tempo.

Chi riesce a riscattarsi dall’inedia morale per essere finalmente se stesso?

Se guardate attentamente intorno a voi, incontrerete soprattutto anime morte.